17/03/09

Domenica 22 marzo: GARAGE OLIMPO

Argentina fine anni '70: un paese "normale"

Maria è attivista in un'organizzazione contro la dittatura in Argentina. Insegna a leggere e scrivere nelle baraccopoli e vive con la madre in una vecchia casa insieme ad altri giovani. Un giorno la giovane viene arrestata dai soldati in borghese, sotto gli occhi della madre, e rinchiusa nel famigerato Garage Olimpo. Maria diventa una dei tanti desaparecidos.

Buenos-Aires 1976-83: la vita scorre regolarmente. Normali e trafficati sono i larghi viali della città attraverso i quali si muovono le automobili che conducono a casa o al lavoro cittadini di una paese civile; normale e tranquillizzante la programmazione via radio che intrattiene con canzoni ballabili e partite di calcio ascoltatori ignari; bambini nuotano in piscina e vecchietti portano a spasso il cane davanti a locali chiusi al cui interno si svolge in modo normale e professionale il lavoro che militari in borghese o paramilitari dall'aspetto impeccabile compiono quotidianamente: torturare scientificamente e dopo un tempo variabile "regolarizzare" i prigionieri politici...

Questo è il punto cardine del film di Marco Bechis: la "normalità" di un orrore del tutto ignoto alla popolazione, almeno di quella non coinvolta, di quella che accettava la dittatura di Videla, anche perché qualsiasi tentativo di un parente di cercare gli scomparsi o diffondere la notizia delle sparizioni portava sistematicamente alla sua soppressione.

Tra il 1976 e il 1983 in Argentina, sotto la dittatura militare che mise fine al peronismo, hanno funzionato 365 luoghi di detenzione clandestina in cui sono stati torturati e fatti "scomparire" 30.000 cittadini, per dare corso ad un folle "Proceso de Reorganizaciòn Nacional" mentre il paese moltiplicava vertiginosamente gli affari con investimenti che arrivavano da tutto il mondo.

Oggi molti dei responsabili dello sterminio circolano liberamente per le strade: sequestratori, torturatori, colonnelli, generali. Capita di incontrarli in un bar, in un ristorante, in un cinema. Capita anche che qualcuno li riconosca e li insulti. In genere il criminale accenna un sorriso beffardo e si risiede a tavola, bene o male è soddisfatto di essere ancora qualcuno. Ecco cos'è l'impunità.


Domenica 22 marzo h.20.30
intervento di Amnesty International
e a seguire
GARAGE OLIMPO (di Marco Bechis, Argentina-Italia 1999)

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