10/03/09

Domenica 15 marzo: MACHUCA

L'antirazzismo parte dalle scuole
Una bella storia sull’amicizia tra due bambini. Sullo sfondo il crollo della democrazia in Cile

Santiago del Cile, 1973. Gonzalo Infante e Pedro Machuca, undicenni, vivono in due zone vicine ma opposte: il primo in un lussuoso quartiere e il secondo in una baraccopoli. Padre McEnroe, preside della scuola e fervente nel credere alla commistione tra idee socialiste ed egualitarismo cristiano, cerca di favorire l'integrazione tra i due mondi e con l'appoggio dei genitori degli studenti, ammette i ragazzi della baraccopoli nella sua scuola.
Divise ordinate e maglioni bucati, abitazioni lussuose e catapecchie di una baraccopoli abusiva, timidezze da esclusi e arroganza dei privilegiati, agiatezza e povertà. Tra Pedro e Gonzalo nasce un’amicizia complicata e guardinga fatta di incomprensioni e sospetti, di complicità effimere, di una vicinanza senza futuro...

Nel 1973 capo dello stato è Salvador Allende, i ricchi temono per i loro beni accumulati ed i poveri cominciano a sperare in una fettina della torta che contribuiscono tutti i giorni ad impastare. Il regista cileno Andrés Wood racconta i giorni dell’ira e della catastrofe politica partendo dalle aule di un’esclusiva scuola privata dove il preside vorrebbe favorire l’integrazione di alcuni studenti che appartengono ad una realtà sociale molto diversa da quella da cui arriva la maggior parte degli studenti.
Ma contrariamente a quello che piace pensare, i bambini non possono salvare il mondo. Soprattutto se il mondo è il Cile di quei giorni, in cui la democrazia di Allende si sbriciola nella violenza, nel sangue, nella rabbia sociale e viene spazzata via dal colpo di stato dei militari.

Il percorso di integrazione dei due mondi opposti termina nel momento stesso in cui Allende viene assediato e costretto a togliersi la vita. I militari salgono al potere e tutti coloro che avevano sostenuto il presidente subiscono maltrattamenti, deportazioni, morte. Le ingiustizie e la violenza militare imbavagliano una parte del popolo, preservando i privilegi di coloro cui non è dato vedere la sofferenza che risiede dietro ai propri lussi, e distruggendo quel mondo più aperto al quale qualcuno cominciava a credere...

Wood propone una storia semplice, molto ben interpretata da bambini alle prime esperienze. Senza bisogno alcuno di puntare il dito contro la dittatura, lascia che lo sviluppo mostri gli estremismi prima di cercare i punti di incontro di mondi molto distanti. Gli occhi dei bambini protagonisti ci conducono lentamente alle soglie dell'orrore, lasciandoci perplessi sull'assurdità della guerra civile, sul sangue dei fratelli, sul sacrificio degli umili, sullo sperpero dei vincitori e incapaci di reagire di fronte ad una violenza tanto lucida ed organizzata.

Grande e piccola storia si fondono per mostrarci la realtà senza eroismi o ipocrisie, pregna d'amore abortito sull'altare del potere.

MACHUCA (di Andrés Wood, Cile 2004)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella iniziativa, complimenti!

Anonimo ha detto...

Bellissimo questo film e ottima questa idea di considerare i diritti civili in modo complessivo! Penso che la difesa dei diritti civili vada fatta unendo i singoli diriti e le singole tematiche in un'unica battaglia unitaria. Violenza sulle donne, omofobia, tortura, violenza sugli animali, razzismo, sfruttamento dei lavoratori, sono in un certo senso tutte tematiche accomunate da radici comuni. Il movimento glbt secondo me aumenterebbe la sua forza se riuscesse ad allearsi e forse anche fondersi con i singoli movimenti già esistenti a difesa dei diritti civili, formando un unico grande fronte sociale.

Francesco