08/04/10

Libera informazione contro tutte le mafie!

Mercoledì 14 aprile terzo appuntamento con Diritti Negati 2010 presso il Laboratorio Occupato Autogestito Acrobax all'ex-cinodromo, in via della vasca navale 6, zona Marconi/San Paolo.

Serata dedicata alla libertà d'informazione e alla lotta contro le mafie, con la proiezione del film FORTAPÀSC: la vicenda del giornalista praticante del Mattino di Napoli Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nel 1985 a soli 26 anni, "colpevole" di aver portato l'attenzione dei media sulle manovre della criminalità organizzata.

Dalle 20 in funzione bar e trattoria.
A seguire, alle 21, proiezione del film
FORTAPÀSC (di Marco Risi, Italia 2009)

INGRESSO GRATUITO

Saranno inoltre presenti i ragazzi di Amnesty International - gruppo 251 di Roma, per raccogliere firme a sostegno delle loro petizioni.

"Gli ingredienti per realizzare l’ennesima agiografia di una vittima (dimenticata) della camorra c’erano tutti. C’era la vicenda personale di Giancarlo Siani, c’erano gli Ottanta, quelli dei tangentisti e dei faccendieri, delle commesse e della corruzione, delle spese inutili e della burocrazia gonfiata, degli omicidi del generale Dalla Chiesa, c’era un Paese sordo alle idee di Siani che scriveva (e lavorava) per un’Italia migliore, c’era l’inevitabile sacrificio finale. Ma Marco Risi non ha realizzato un altro film sulla camorra, concentrandosi esclusivamente sulle tappe di avvicinamento di Siani prima a una consapevolezza di sé e della lotta politica, poi a una strategia letteraria e provocatoria. La camorra è in ogni gesto di chi si oppone a Siani, in ogni silenzio indifferente, nelle grottesche indagini dei carabinieri, nella "clemenza" della magistratura, nelle assurde pratiche rituali di "guappi" spietati e armati, che intendono porre la corruzione e la violenza come norma fondamentale di convivenza sociale.
[...]
Con la linearità di un cinema che non ha tesi da dimostrare ma una bruciante urgenza di raccontare, Fortapàsc mette in piazza una classe politica che mira alla propria autoconservazione, una società incivile che chiede la legittimazione di essere incivile e un giornalismo (impiegatizio) che continua a ignorare le proprie responsabilità nel degrado sociale, etico, linguistico e culturale del Paese."
(da www.mymovies.it)

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